Quella del consulente digitale è una professione relativamente recente, ma già molto ricercata. Con i processi di trasformazione digitale in atto, infatti, sempre più aziende ricercano dei professionisti in grado di guidarle nell’adozione di nuove tecnologie al fine di ottimizzare i processi di produzione e le strategie di marketing.
Il consulente digitale, dunque, si propone come una vera e propria guida. Ma cosa fa nello specifico? E soprattutto, quali sono le competenze necessarie per ricoprire questo ruolo? In questo articolo troverai una risposta a tutte queste domande, con qualche curiosità utile nel caso in cui anche tu voglia intraprendere la carriera da consulente.
Consulente digitale: cosa fa?
Il consulente digitale è una figura esperta nelle dinamiche del mondo digitale, che conosce i meccanismi di questo settore e che è in grado di elaborare strategie che ne facciano ricorso, così da aiutare le aziende a raggiungere specifici obiettivi di business.
In pratica, se volessimo spiegarlo in parole semplici, potremmo dire che il consulente digitale è una sorta di “consigliere” che è in grado di suggerire quali strumenti digitali utilizzare e in che modo, con lo scopo di portare di migliorare la realtà per la quale lavora.
Tra i compiti del consulente digitale ci sono:
- L’analisi delle necessità aziendali, attraverso la valutazione iniziale di quelli che sono i livelli di digitalizzazione di una realtà, così da poter individuare le aree di miglioramento.
- L’elaborazione di strategie personalizzate che prevedono il ricorso a strumenti digitali, come ad esempio l’uso dei Social Media per avviare campagne di marketing, oppure la digitalizzazione dei processi interni per migliorare la gestione del magazzino.
- Il monitoraggio e l’ottimizzazione di quanto fatto, per verificare che le attività avviate diano i risultati attesi e per intervenire e migliorare alcuni aspetti qualora ce ne fosse bisogno.
- La formazione del personale, tenendo corsi e lezioni di aggiornamento ai dipendenti dell’azienda in merito alle novità introdotte, cosicché tutti sappiano sfruttare al meglio gli strumenti innovativi introdotti all’interno della realtà lavorativa.
In genere il consulente digitale lavora a stretto contatto con le aziende, sia di piccole che di grandi dimensioni. Tuttavia i suoi servizi possono rivolgersi anche a singoli professionisti, come ad esempio artigiani, che vogliono espandere la propria attività anche nel mondo online o digitalizzare alcuni processi come la gestione dell’agenda di appuntamenti.
Sbocchi lavorativi
Come appena accennato nel paragrafo precedente, il consulente digitale può lavorare a stretto contatto sia con realtà aziendali, di qualsiasi dimensione, che con professionisti che lavorano in proprio.
Gli ambiti in cui un consulente può trovare lavoro sono numerosi, ma hanno nella maggior parte dei casi un legame con il settore del marketing. Il consulente digitale, infatti, viene ingaggiato principalmente per poter migliorare la visibilità, le vendite e la reputazione di una realtà proprio attraverso le attività online.
Proprio per questo i principali sbocchi lavorativi di un consulente digitale sono:
- Le agenzie di marketing e di comunicazione
- Le PMI che vogliono crescere e digitalizzarsi
- Le grandi società di consulenza specializzate
Esiste poi un’altra strada, ossia quella della libera professione. Molti consulenti digitali, soprattutto dopo aver fatto delle prime esperienze come dipendenti, scelgono di intraprendere la carriera da freelance offrendo i propri servizi di consulenza in modo indipendente, specializzandosi spesso in un singolo settore come, ad esempio, il beauty o la ristorazione.
Ci sono inoltre anche delle possibilità di evoluzione professionale. Chi si specializza più sull’ambito industriale, proponendo quindi nuove soluzioni specifiche per il settore dell’industria 4.0 (es. l’uso di nuovi macchinari, il ricorso all’AI e al Machine Learning per lo svolgimento di alcuni processi) può dunque assumere il ruolo di Digital Transformation Manager.
Diventare un consulente digitale: studi e competenze richieste
Per diventare un consulente digitale professionista è importante combinare un percorso di formazione accademica con numerose esperienze pratiche, a cui si aggiunge comunque la necessità di aggiornarsi continuamente sulle ultime novità dell’ambito.
A livello di studi accademici sono diverse le strade che si possono percorrere, ma generalmente si dividono tra:
- Università
- Corsi professionali post diploma ITS
Per chi opta per l’università i corsi di laurea consigliati per diventare consulenti digitali sono quelli in comunicazione e marketing, informatica o economia. Tuttavia, essendo corsi dall’impostazione molto teorica, richiedono spesso l’integrazione con ulteriori master di specializzazione più focalizzati sull’ambito digitale.
Per ridurre le tempistiche e aumentare fin da subito il grado di competenza molte più persone scelgono in alternativa all’università di iscriversi agli ITS, ossia a Istituti Tecnologici Superiori dove l’aspetto pratico è preponderante.
Gli ITS offrono infatti diversi corsi di studio tra cui alcuni come L’ITS Digital Data Marketing Specialist adatti a chi vuole intraprendere la carriera di consulente digitale. La durata dei corsi in questi casi è di soli due anni, durante i quali alle lezioni teoriche in aula si affiancano numerose ore di pratica grazie ai tirocini in realtà professionali già avviate.
A prescindere dal corso scelto, è comunque consigliabile accertarsi che all’interno dei programmi di studio sia sempre previsto l’insegnamento di alcune materie di base, essenziali per avere tutto quel bagaglio di competenze utile a svolgere la professione di consulente digitale.
Tra le competenze tecniche che un consulente digitale deve avere ci sono:
- L’utilizzo di strumenti di analisi dati e la capacità di leggere e interpretare i dati
- La conoscenza delle piattaforme di marketing online
- L’uso di strumenti di sales e customer care
- La conoscenza delle tecniche di growth hacking
- La conoscenza dei principi di Digital Pr e Media Relations
A esse si aggiungono poi anche una serie di soft skills come:
- Problem solving, per risolvere le sfide che possono emergere
- Comunicazione efficace, per comunicare al meglio con i propri clienti e collaboratori
- Leadership, per riuscire a guidare anche i progetti più complessi
Infine, non deve mai mancare la voglia e la curiosità di continuare a studiare e a immaginare nuove soluzioni e strategie, per riuscire così a proporre idee e soluzioni sempre originali ed efficaci.
Consulente digitale: quanto guadagna?
Se l’idea di diventare un consulente digitale ti stuzzica, allora forse giustamente ti starai anche chiedendo quanto guadagna un consulente digitale. La sua remunerazione varia in base all’esperienza e al settore all’interno del quale si lavora, ma in genere i salari sono molto buoni.
Lo stipendio medio di un consulente digitale in Italia nel 2024 era di circa 34-35 mila euro, con una remunerazione di base di circa 25 mila euro annui per le figure junior, con picchi invece di 50 mila euro e oltre per i senior.
Più complesso è invece stimare il guadagno di chi lavora come consulente digitale freelance. In genere le tariffe orarie vanno dai 50 ai 150 euro l’ora, ma con margini che si differenziano molto in base alla durata e alla complessità di un progetto.
A prescindere dal guadagno, diventare consulente digitale è una scelta di carriera decisamente piena di opportunità: sicuramente può essere consigliata a tutti coloro che sono appassionati di tecnologia, innovazione e digitale.