Se ti stai avvicinando al mondo dell’informatica allora avrai sicuramente sentito parlare di Python, uno dei linguaggi di programmazione più diffusi e utilizzati al mondo. Ma Python cos’è esattamente e come ha fatto a raggiungere un tale livello di popolarità?
Oggi, infatti, la conoscenza di Python è una competenza base richiesta per poter svolgere la maggior parte dei lavori di informatica. In questo articolo quindi ti spiegheremo in che cosa consiste, quali sono i suoi vantaggi e tutte le possibili opportunità professionali che ne derivano.
Python: cos’è?
Come già anticipato nell’introduzione, per dare una risposta semplice alla domanda “ma Phyton cos’è?” potremmo semplicemente dire che si tratta di un linguaggio di programmazione utilizzato soprattutto nell’ambito dello sviluppo software, della data science, delle applicazioni web e del machine learning.
Per capire però cosa lo rende così innovativo bisogna dare soprattutto uno sguardo alle sue caratteristiche tecniche che lo rendono uno dei linguaggi di programmazione più intuitivi e flessibili, capace di adattarsi a una vastissima gamma di settori.
Alcune delle caratteristiche distintive di Python sono:
- Il fatto di essere un linguaggio interpretato. Ciò significa che il codice non necessita di essere compilato, ma viene eseguito direttamente riga per riga.
- La sintassi molto semplice, che non prevede l’utilizzo di parentesi o di altri segni di delimitazione.
- La multipiattaforma, ossia la possibilità di essere utilizzato su sistemi operativi di diverso genere senza particolari esigenze.
A ciò sì aggiunge anche la capacità di Python di essere integrabile facilmente ad altri linguaggi come Java o C++, rendendolo dunque uno strumento estremamente versatile.
Dalla data della sua “nascita”, avvenuta nel 1991 grazie all’informatico olandese Guido van Rossum, Python ha perciò avuto una velocissima diffusione che ha consentito di costruire intorno a sé una community di sviluppatori decisamente ampia. Ciò sì è tradotto di conseguenza anche in una vasta disponibilità di risorse open source, di tutorial e materiali di supporto che hanno contribuito ulteriormente alla popolarità di Python.
Python: vantaggi e limiti
Secondo tutte le statistiche Python è attualmente il linguaggio di programmazione più popolare, con oltre 20 milioni di utilizzatori in tutto il mondo tra professionisti e semplici appassionati.
Il motivo di questo successo va ricercato soprattutto in quelli che sono i suoi principali vantaggi a cui però, per trasparenza, presentano anche alcuni limiti, seppur poco influenti.
I principali vantaggi di Python sono:
- La facilità di apprendimento, legata al fatto che risulta molto simile a un naturale linguaggio parlato e perciò molto comprensibile anche a chi si approccia per la prima volta alla programmazione.
- La portabilità, ossia la possibilità di utilizzarlo su sistemi diversi (Linux, Windows, macOS…) senza necessitare di particolari integrazioni.
- La versatilità, che lo rende un vero e proprio linguaggio multiuso, applicabile a qualsiasi ambito e settore.
- L’enorme libreria standard, costituita da moduli e funzioni già predefinite che aiutano a velocizzare di molto il tempo di sviluppo di ogni progetto.
- L’aggiornamento regolare, una caratteristica assolutamente non scontata, che oltre a garantire un aumento del numero di funzione permette di mantenere sempre degli standard di sicurezza elevati.
Al contrario, tra gli svantaggi di Python ci sono:
- L’elevato consumo di memoria.
- Le prestazioni inferiori se messo a confronto con altri linguaggi più complessi poiché, trattandosi di un linguaggio interpretato, viene eseguito riga per riga.
- La carenza di strumenti di debugging complessi, che potrebbe rendere la ricerca delle risoluzioni leggermente più lunga.
Tuttavia, se utilizzato nei giusti contesti, tali contro non rappresentano di certo un limite. Imparare a conoscere al meglio Python cos’è e quali sono le sue funzione permette anche di comprendere quali sono gli ambiti di utilizzo ideali e quali sono le pratiche da seguire per sfruttarne al meglio le potenzialità.
Python: a cosa serve
Trattandosi di un linguaggio di programmazione, Python serve ovviamente a programmare applicazioni e software di natura informatica. Gli ambiti in cui può essere utilizzato sono svariati, che vanno dal più noto sviluppo di software all’impiego all’interno di progetti correlati alla data science.
Ecco alcuni degli usi principali di Python e a che cosa serve:
- Lo sviluppo web (specialmente lato server) per creare, per l’appunto, applicazioni web.
- Lo sviluppo software, approfittando della possibilità che offre di scrivere il codice in tempi molto brevi.
- La data science, impiegando quindi Python nell’analisi dei big data.
- Il machine learning, un ambito molto correlato alla scienza dei dati, che ha il fine di creare dei modelli predittivi applicabili poi nell’industria 4.0 e in altri settori digitali.
- La Cybersecurity, per poter individuare tempestivamente eventuali falle nei sistemi che potrebbero comprometterne la sicurezza, oltre che per sviluppare nuovi strumenti di difesa dagli hacker.
- L’automazione dei test del software, in particolare per verificare se i software sviluppati rispondono in modo corretto ai vari comandi impartiti.
Tutto ciò è possibile principalmente grazie alla grande flessibilità offerta da Python e dalla sua capacità di integrarsi con numerosi framework, ossia dei pacchetti di codici correlati che velocizzano e semplificano ulteriormente il processo di scrittura di codice.
Perché studiare Python: sbocchi lavorativi
Tutte le caratteristiche di Python appena citate, in particolare la vicinanza della sua struttura di codice al linguaggio umano, fanno sì che Python sia uno dei linguaggi di programmazione più studiati oltre che più richiesti dalle aziende.
Ciò spiega anche perché a chi vuole imparare a programmare da zero viene solitamente consigliato di iniziare a studiare Python, specialmente se si vuole fare della programmazione il proprio lavoro.
Alcuni degli sbocchi lavorativi per chi conosce Python sono:
Gli ambiti dove poter poi svolgere queste professioni sono infiniti e possono andare dalla finanza, alla sanità, al marketing e persino al mondo del gaming. Sta poi a ognuno di noi trovare il settore di maggiore interesse, specializzandosi di conseguenza. Oltre a chiedersi Python cos’è, diventa pertanto interessante domandarsi anche in che modo può essere impiegato per dare una svolta alla propria carriera.
Come imparare Python?
Data la grande popolarità di Python, fortunatamente al giorno d’oggi le risorse utili per impararlo sono numerosissime. Molte di queste sono disponibili anche online, ad esempio attraverso forum, tutorial su Youtube e documentazione presente direttamente sul sito ufficiale di Python.
Tuttavia, nel caso le proprie conoscenze nel settore della programmazione siano basilari, allora la soluzione ideale è quella di investire in un corso che spiega passo a passo come muoversi correttamente. Per farlo non è necessario iscriversi a percorsi di studio particolarmente lunghi e dispendiosi. Esistono infatti delle alternative all’università come gli ITS, degli Istituti Tecnologici Superiori riservati a chi possiede un diploma di maturità.
Gli ITS offrono infatti diversi percorsi di studio, tra cui anche dei corsi pensati per chi vuole studiare informatica come l’ITS Big Data Specialist o l’ITS Artificial Intelligence & Machine Learning Specialist. All’interno dei programmi di studio di questi corsi sono presenti moduli specifici dedicati a Python a cui si affianca la possibilità di svolgere esperienze in stage direttamente in aziende del settore.
A differenza dei corsi online tale soluzione permette di ottenere anche un diploma con valenza legale, che quindi permetterà di avere maggiore visibilità in fase di ricerca di un’occupazione. In definitiva, nel caso volessi diventare un professionista digitale, possiamo affermare senza alcun dubbio che studiare Python in modo approfondito potrebbe rivelarsi una scelta decisiva.