Corso ICT: cos’è, quale scegliere e in che modo può cambiare il tuo futuro

La rivoluzione digitale ha comportato uno stravolgimento dei ruoli nel mondo del lavoro, con ovvie conseguenze anche sul lato formativo. Proprio per questo, di recente, si sente sempre di più parlare di corsi ICT. Ma che cos’è di fatto un corso ICT?  Questa sigla, in realtà, è semplicemente l’abbreviazione di Information and Communication Technologies, ossia di Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. A primo impatto è però difficile comprendere che cosa significa e quali sono le potenzialità di tale settore. Ecco perciò il motivo per cui abbiamo scelto di spiegartelo in questo articolo. 

Cosa si intende per ICT?

Prima di fare un elenco dei diversi corsi ICT presenti in Italia, è fondamentale capire che cosa rappresenta il settore ICT. L’acronimo ICT si riferisce infatti a una branca delle scienze dell’informazione e della telecomunicazione che si occupa dello studio delle tecnologie e dei sistemi utili per comunicare.  All’interno di questo ambito rientrano quindi computer, cellulari, tecnologie audio e video ma anche le linee di comunicazione via cavo o senza fili (es. Wifi) e i relativi software correlati. Tutto questo insieme di strumenti permette alle persone di condividere le informazioni, di crearle e di immagazzinarle, sia per scopi puramente ludici che lavorativi.  Un corso ICT, di conseguenza, copre argomenti come:
  • L’informatica, legata perciò allo sviluppo, alla programmazione e alla gestione dei database e della sicurezza.
  • I multimedia, ossia la produzione e la gestione di contenuti digitali.
  • La gestione delle informazioni, che include l’analisi dei dati e la gestione dell’enorme flusso di informazioni.
  • I sistemi e le infrastrutture IT, ossia la gestione di server, la virtualizzazione e i sistemi di cloud computing. 
Ovviamente affrontare tutti questi ambiti in un unico corso ICT diventa difficile, data la complessità di ogni singolo argomento. Il campo dell’ICT è inoltre estremamente vasto e in continuo cambiamento. Di conseguenza i corsi ICT al momento esistenti tendono a specializzarsi in un singolo ambito, con proposte sia di “base” per principianti che più avanzate per chi invece vuole rendere l’ICT il proprio lavoro.  Sta perciò a ognuno di noi trovare all’interno del vasto mondo ICT il settore di specializzazione che più ci interessa. E comunque certo che qui chiunque è appassionato al digitale ha l’opportunità di trovare una sua dimensione, dove poter formarsi e crescere professionalmente già a partire dal periodo dopo la maturità. 

Corso ICT e IT: le differenze

Spesso i termini ICT e IT vengono interscambiati, generando così molta confusione ogniqualvolta si va a trattare il tema dei corsi professionali post-diploma correlati a tali settori.  Nonostante ci siano parecchie affinità tra il mondo ICT e IT, entrambi i termini si riferiscono a cose differenti. Come già detto ICT è l’abbreviazione di Information and Communication Technology, mentre con IT il collegamento è all’Information Technology, perciò al unicamente al campo dei sistemi informatici (che esclude quindi la comunicazione digitale). Di conseguenza un corso IT sarà focalizzato unicamente sul lato legato allo sviluppo dei software e degli hardware. Un corso ICT, allo stesso modo, comprende anche questo lato ma vi aggiunge anche tutta una parte di approfondimento legata alla comunicazione digitale.  Per semplificare possiamo dire che se iscriversi un corso IT è equiparabile allo scegliere di studiare informatica, mentre optare per un corso ICT significa praticare un scelta molto simile, ma che sicuramente porterà anche a interfacciarsi anche con altre discipline, come quelle che toccano il marketing, l’analisi dei dati, il web design e gli ecommerce.

Quali sono i corsi ICT in Italia? 

Fare un elenco di tutti i corsi ICT in Italia è praticamente impossibile. I motivi sono essenzialmente due. Prima di tutto il mondo ICT comprende un insieme di settori di specializzazione vastissimo e, in secondo luogo, l’offerta è in continuo aggiornamento.  Tra i corsi ICT rientrano infatti i corsi di:
  • Informatica e programmazione
  • Cybersicurezza
  • Grafica digitale
  • Web design
  • Data Analyst
  • Cloud Computing
A questi, tra l’altro, recentemente se ne stanno aggiungendo di nuovi correlati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, del Machine Learning e del Deep Learning.  Quello che è possibile fare, però, è classificare i corsi di questo ampio settore in due categorie: le scuole che offrono corsi post-diploma riconosciuti dal MIUR e le scuole che erogano corsi non riconosciuti dal MIUR.  I primi, ovviamente, hanno maggiori vantaggi perché permettono di avere una valenza legale anche in caso di iscrizione a concorsi pubblici. Diverso è per la seconda categoria, dove rientrano principalmente i corsi online che è spesso possibile trovare con una semplice ricerca su internet. Proprio per questo ci concentreremo quindi sulle scuole riconosciute, che garantiscono migliori tutele e opportunità di carriera. Attualmente le scuole che offrono corsi ICT post diploma sono principalmente due:
  • Le università
  • Gli ITS
In casi più rari si possono trovare dei corsi a indirizzo ICT anche presso gli AFAM, gli Istituti di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, come ad esempio quelli indirizzati al graphic design.  Vediamo però di approfondire le prime tre categorie citate, dove l’offerta di corsi ICT è decisamente più numerosa.

Università

La maggior parte dei giovani che devono scegliere cosa fare dopo il diploma ad oggi optano per l’università, dove i percorsi di studi disponibili toccano numerosissimi ambiti tra cui ovviamente anche quello ICT.  In particolare i corsi di laurea più affini al mondo ICT sono:
  • Ingegneria informatica
  • Ingegneria delle telecomunicazioni
  • Informatica
  • Scienze della comunicazione
Il percorso di studi in questo caso prevede generalmente l’iscrizione a un corso di laurea triennale, di impostazione più “generalista” a cui segue una laurea magistrale della durata di due anni durante il quale ci si specializza in un settore più specifico. Il percorso, però, può anche continuare con ulteriori master o dottorati, di durata variabile.  I vantaggi di questa strada sono dati sicuramente dall’ampia proposta di corsi ICT disponibili, con specializzazioni che coprono qualsiasi ambito, e dal prestigio correlato. Di contro, tuttavia, alcuni potrebbero trovare limitante la presenza di pochissime ore dedicate alla pratica, con uno studio che rimane prevalentemente teorico.  Altra cosa da non sottovalutare, inoltre, è la durata. L’università ha dei tempi che vanno da un minimo di tre anni per le lauree di primo livello fino a cinque o più anni se si prosegue con la magistrale e ulteriori corsi di specializzazione. Un fattore dunque da calcolare bene sin dal principio. 

ITS

Gli ITS, ossia Istituti Tecnologici Superiori, sono un’ulteriore categoria di enti di formazione riconosciuti dal Miur rivolti a tutti gli studenti in possesso di un diploma di maturità. Il loro obiettivo è quello di formare tecnici specializzati in breve tempo, in settori che variano a seconda delle richieste provenienti dal mercato del lavoro. Proprio per via di questa loro caratteristica, gli ITS offrono una vasta gamma di corsi rientranti proprio nel settore ICT, che negli ultimi anni ha visto un’esplosione nella pubblicazione di annunci per le professioni digitaliTra i corsi ICT erogati dagli ITS ci sono: Ognuno di essi presenta fin dal principio un ambito di specializzazione ben definito. Nel caso dell’ITS Network and Cloud, ad esempio, il focus sarà proprio sui sistemi di cloud computing, mentre l’ITS Cyber Defence si concentra sulle questioni relative alla cybersicurezza.  Il vantaggio dei corsi ICT offerti dagli ITS è dato proprio dall’altissimo grado di specializzazione tecnico, che tocca perciò molto gli aspetti pratici. La durata dei corsi è in media di 2 anni, e perciò più breve dell’università, ma le ore dedicate alla pratica sono nettamente maggiori.  Proprio per tale motivo questa categoria di corsi risulta maggiormente indicata per coloro che hanno già un’idea ben chiara in quale settore ICT specializzarsi e che cercano un’alternativa all’università con un alto numero di ore di stage e laboratori. 

Sbocchi lavorativi e opportunità di carriera

Arrivati a questo punto viene spontaneo chiedersi: ma quali sono le opportunità di carriera di un corso ICT? Che vantaggi può dare e quali lavori si possono fare? La risposta a quest’ultima domanda, in particolare, dipenderà moltissimo dal corso che scelto.  Alcune delle principali professioni ICT sono: Queste cinque appena citate sono però solo alcune delle professioni ICT più ricercate. A esse se ne aggiungono altre, che di anno in anno aumentano in base al diffondersi di nuove tecnologie. Un esempio sono i lavori legati all’uso dell’Intelligenza artificiale, che fino a poco tempo fa erano decisamente meno diffusi.  Mentre l’elenco delle professioni cambia, ciò che invece rimane certo è il gran numero di opportunità di carriera. Secondo l’ISTAT già nel 2022 quasi un quarto delle aziende con almeno 10 dipendenti aveva almeno un lavoratore specializzato in un settore ICT. Un numero che oggi è aumentato, ma che in Italia comunque fatica a crescere per via del forte divario tra domanda e offerta. Sempre nel 2022, infatti, le offerte di lavoro pubblicate online per lavori nel settore ICT erano quasi 220 mila. Tuttavia i professionisti qualificati in grado di ricoprire tali ruoli erano appena 44 mila, con un buco di più di 150.000 posti vacanti.  In definitiva possiamo dire che puntare sul lavoro digitale iscrivendosi a un corso ICT è equiparabile a un vero e proprio investimento. L’offerta formativa in Italia come abbiamo appena visto offre diverse opportunità, capaci di venire incontro alle esigenze e agli interessi personali di ognuno. Se perciò hai intenzione di continuare i tuoi studi in questo ambito, allora sappi che molto probabilmente stai per fare la scelta giusta.

Per il colloquio, invece, non è richiesta una preparazione specifica. Sarà tuttavia importante essere in grado di rispondere alle domande poste dai responsabili delle selezioni dimostrando una forte motivazione e una propensione allo studio delle materie previste nel programma di studi. Pertanto bisognerà dare prova di avere consapevolezza del percorso per cui ci si candida e dei possibili sbocchi di lavoro, parlando anche di sé e delle proprie ambizioni, il tutto dimostrando delle buone capacità dialettiche e interpersonali.

Altre informazioni utili da sapere sui test d’ingresso ITS

Le modalità di svolgimento e i criteri di valutazione dei test d’ingresso ITS possono variare non solo in base all’istituto e al corso scelto, ma anche di anno in anno. Per non farsi trovare impreparati è dunque di fondamentale importanza consultare i bandi aggiornati pubblicati sui canali ufficiali dell’ITS presso il quale si vuole sostenere la prova.

Per partecipare alle selezioni è richiesta l’invio di una domanda di ammissione alle selezioni che deve avvenire nelle modalità e nei tempi riportati sul bando, pena l’esclusione dalla prova. È inoltre obbligatoria l’invio di una scansione del diploma o di altri titoli. I candidati che non hanno ancora conseguito il titolo di studio possono comunque inoltrare la propria domanda allegando un’autocertificazione, che dovrà poi essere successivamente integrata.

In fase di invio della domanda è raccomandabile candidarsi a più di un percorso presso lo stesso ITS, indicando un ordine di preferenza. Così facendo è possibile aumentare le possibilità di essere ammessi in almeno una delle opzioni indicate.

Per qualsiasi altra domanda o curiosità sui test d’ingresso ITS il consiglio rimane comunque sempre quello di contattare direttamente le segreterie delle fondazioni, così da ricevere una risposta chiara ai propri dubbi.