Negli ultimi anni è sempre più comune sentir parlare della tecnologia blockchain, soprattutto all’interno di contesti legati alla finanza e all’industria 4.0. Nonostante tutto questo discuterne, comprendere di che cosa si tratta e come funziona può risultare abbastanza complesso. Quanti, infatti, saprebbero rispondere alla domanda “la blockchain cos’è?”.
Ecco quindi perché abbiamo scritto questo articolo. Qui troverai una spiegazione chiara su che cos’è la blockchain, qual è il suo meccanismo e quali sono le opportunità che può offrire, oltre ai corsi formativi disponibili per coloro che desiderano specializzarsi nel settore.
Blockchain: cos’è?
Spiegare la blockchain cos’è è tutt’altro che facile. Se la si volesse descrivere in modo più semplice possibile si potrebbe dire che la blockchain è un sistema che permette di gestire dei registri contenenti informazioni in modo aperto e condiviso, senza quindi che vi sia un’autorità che controlla e verifica i dati.
In pratica si tratta di una tipologia di “registro distribuito”, ossia un database all’interno del quale i dati sono sincronizzati in rete e diffusi tra più soggetti. Esistono diversi sistemi di registro distribuito e la Blockchain è proprio uno di questi, che si distingue però per via di alcune caratteristiche ben particolari capaci di renderlo unico.
Una di queste caratteristiche, la digitalizzazione, è in realtà comune a tutti i sistemi di registro distribuito. Altre cinque, però, sono strettamente legate alla Blockchain e sono perciò quelle che ne hanno determinato la sua popolarità.
Le 5 caratteristiche principali della Blockchain sono:
- La decentralizzazione, cioè il fatto di avere le informazioni registrate all’interno di più nodi informatici.
- La trasparenza, perché tutti i dati contenuti nei registri sono visibili e consultabili da tutti.
- La disintermediazione, che consente di gestire tutto senza il bisogno di intermediari.
- L’immutabilità del registro, dato che una volta scritti i dati riportati non possono essere cambiati senza il via libero dell’intera rete.
- La programmabilità dei trasferimenti, che consiste nel poter programmare il verificarsi di certe azioni nel momento in cui si presentano determinate condizioni.
Tutte queste caratteristiche danno dunque vita alla blockchain, che di fatto consiste proprio in un insieme di blocchi (block) costituiti dai dati e di “chain”, ossia della sequenza con cui questi sono collegati. Di conseguenza la blockchain non è altro che un insieme di transazioni unite in blocco, che creano una catena immodificabile, accessibile e trasparenze. I suoi risvolti pratici? Te li spieghiamo nel prossimo paragrafo.
Blockchain: come funziona e a cosa serve
Come abbiamo appena visto, il funzionamento della blockchain si basa su una rete di nodi che validano e memorizzano ogni registrazione e modifica di un dato. Ogni volta che ciò avviene si attiva un processo di consenso che verifica il tutto e approva l’operazione. Quando questo accade, ecco allora che i dati vengono inseriti in un blocco che si andrà ad aggiungere alla catena, costituendo una nuova parte del registro di informazioni.
Comprendere il meccanismo della blockchain consente dunque di capire anche perché viene considerato così affidabile e chiaro. Tali qualità risultano particolarmente utili all’interno di quei settori dove la trasparenza è la chiave.
Ecco perciò alcuni dei settori in cui la Blockchain viene utilizzata:
- Criptovalute, in particolare per la gestione dei bitcoin.
- Supply chain, dove viene utilizzata per tracciare la provenienza dei prodotti e per gestire tutta la catena di approvvigionamento
- Smart contracts, ossia contratti che vengono eseguiti in modo automatico quando si verificano determinate condizioni
- Sanità, specialmente al fine di gestire i dati sanitari dei pazienti in modo sicuro.
Queste sono in realtà solo alcune delle principali applicazioni, che possono però dare un’idea dei diversi impieghi della blockchain, molti dei quali hanno enormi possibilità di sviluppo e diffusione.
Blockchain: opportunità di lavoro
Recentemente, anche nell’ambito del lavoro digitale, la blockchain ha iniziato ad generare un forte interesse da parte delle grosse aziende. Questo interesse si è poi tradotto in una ricerca di professionisti capaci di utilizzarla.
Tra i lavori correlati alla blockchain più ricercati ci sono:
- Blockchain Developer, ossia sviluppatori che creano e gestiscono le applicazioni basate su blockchain.
- Blockchain Architect, dei professionisti che progettano l’architettura delle reti blockchain.
- Blockchain Consultant, cioè consulenti specializzati in blockchain che assistono le aziende nell’implementazione di soluzioni correlate a questo sistema.
- Crypto Analyst, gli esperti che analizzano i mercati delle criptovalute e forniscono previsioni e strategie di investimento.
Attualmente dunque gli sbocchi lavorativi sono piuttosto numerosi, così come le offerte di lavoro. Secondo LinkedIn, il principale portale per la ricerca di lavoro, gli annunci di lavoro legati alla blockchain sono aumentati di oltre il 400% nel solo periodo compreso tra il 2017 e il 2020. Una crescita che tra l’altro nel periodo post-covid continua a salire.
La percentuale più alta di domande è arrivata principalmente dal settore delle criptovalute, ma attualmente anche ambiti come la finanza, la logistica e la pubblica amministrazione risultano essere trainanti.
Corsi di Blockchain: quali sono i migliori?
Dopo aver dato una risposta alla blockchain cos’è, può sorgere spontanea la curiosità di chiedersi se esistono dei corsi per poter imparare a utilizzare questo sistema.
La verità è che di corsi di Blockchain ne esistono parecchi, anche qui in Italia, solo che non molti godono di riconoscimenti ufficiali. Navigando online, ad esempio, è possibile accedere a numerose risorse, sia gratuite che a pagamento, che approfondiscono il tema. Ma cosa fare se si cerca un corso professionale che possa aiutare a trovare un lavoro nell’ambito?
Per chi desidera intraprendere una carriera nel mondo della blockchain le strade sono principalmente due:
- L’iscrizione a un percorso universitario a indirizzo informatico
- L’iscrizione a un ITS, ossia a un Istituto Tecnologico Superiore.
Entrambe le opzioni sono accessibili a chi già possiede un diploma di maturità e garantiscono il rilascio al termine degli studi di un attestato con valenza legale, capace dunque di aggiungere un elevato valore al proprio curriculum.
Ma quali sono le differenze tra università e ITS? E quali corsi scegliere nello specifico per imparare i principi della blockchain? Iniziando dall’università possiamo dire che i corsi di laurea più adatti sono quelli in informatica o di ingegneria informatica della durata complessiva di 5 anni, al termine dei quali è possibile specializzarsi con un master in blockchain.
Nel caso degli ITS l’opzione migliore sono invece il corso ITS Cyber Defence o l’ITS 3D Simulation & Metaverse Specialist erogati dall’ITS Angelo Rizzoli di Milano, accomunati dal fatto di avere una durata di 2 anni. In questo caso il funzionamento dei sistemi di blockchain viene approfondito sia in aula che nel corso degli stage formativi in aziende del settore.
Possiamo perciò dire che le differenze tra i corsi universitari e quelli ITS sono:
- La durata, più lunga per l’università.
- Il numero di ore di pratica, maggiore negli ITS.
- Il costo, che negli ITS non supera i 1.000€ l’anno e che può essere abbattuto totalmente con l’accesso alle borse di studio.
Per entrambi invece sono previsti dei test di ingresso obbligatori e il rilascio di diplomi riconosciuti dal Miur. Rispetto ai corsi online, quindi, queste due strade risultano sicuramente più impegnative, soprattutto nel caso si scelga di iscriversi all’ITS e all’università contemporaneamente.
Dal punto di vista formativo, tuttavia, il livello di formazione tende a essere decisamente superiore, soprattutto grazie alla possibilità di confrontarsi in prima persona con docenti qualificati. Pertanto se fossi interessato a studiare la blockchain nei suoi dettagli ti consigliamo di valutare l’iscrizione a un corso specifico per iniziare una fruttuosa carriera nel settore.