Lavori più richiesti (e meglio pagati) in Italia

Sommario Lavori piu richiesti in Italia

Con l’avvento della digitalizzazione la classifica dei lavori più richiesti in Italia, ma anche in molti altri paesi, è cambiata notevolmente. C’è però un anno in cui si può identificare uno spartiacque netto e ben preciso: stiamo parlando del 2020. 

Le conseguenze del Covid, infatti, si sono fatte sentire anche nella sfera professionale a partire dalla massiccia diffusione dello smart working e una richiesta ancora maggiore di ecommerce e servizi online, con conseguenti modifiche in tutte le principali filiere di produzione e un influsso notevole sulla domanda di lavoratori specializzati. Tale ricerca, tuttavia, è però spesso difficile da soddisfare. La causa risiede nell’estrema repentinità dei cambiamenti, che non ha permesso di avere subito a disposizione dei professionisti con le giuste competenze. 

Ecco dunque perché investire nella propria formazione può rivelarsi una scelta vincente, soprattutto per chi dopo la maturità è alla ricerca di una strada da intraprendere nel mondo del lavoro. 

Quali sono i lavori più richiesti in Italia?

Elenco dei nuovi lavori piu ricercati

Da numerosi anni ormai nelle classifiche nazionali dei lavori più richiesti figurano sempre gli ingegneri, gli insegnanti e i professionisti dell’ambito sanitario, in particolar modo medici e infermieri. 

Accanto a questi si affiancano però altri mestieri in ascesa, la cui impennata di richieste è notevole. A trainarli è proprio il boom della rivoluzione digitale, che oggi sta portando a sviluppare nuove tendenze.

Attualmente in Italia tra i lavori più richiesti, ma anche meglio pagati, ci sono: 

  • Responsabile ecommerce – stipendio medio € 50.000 all’anno
  • Esperto di cybersicurezza – stipendio medio € 42.000 all’anno
  • Creatore di contenuti – stipendio medio € 40.000 l’anno
  • Sviluppatore – stipendio medio € 32.000 all’anno
  • Data Analyst – stipendio medio € 30.000 l’anno

Scopri i dettagli

Queste cinque professioni sono accomunate proprio dal fatto di derivare dalle più recenti innovazioni tecnologiche e informatiche. Tra tutte, la mansione di sviluppatore è stata sicuramente la prima a emergere, quasi in contemporanea con quella di Data Analyst. Per gli altri ruoli, in particolare per quello di esperto in cybersicurezza, la consapevolezza sulla sua importanza si è affermata in maniera molto forte solo più di recente.

Un‘altra caratteristica che le associa, inoltre, è il grado di formazione richiesto per poter svolgere tali mansioni. Il percorso universitario, infatti, non è l’unica strada. Esistono diverse alternative all’università, come ad esempio i corsi professionali post diploma erogati dagli Istituti Tecnici Superiori, che consentono di imparare a svolgere tali lavori attraverso lezioni in aula e tirocini in azienda, per rendere accessibili anche ai più giovani le opportunità di carriera offerte dal mercato. 

Le new entry nelle classifiche dei lavori più cercati 

I lavori della rivoluzione digitale i loro compensi

Sviluppatore, cybersecurity specialist, ecommerce manager, data analyst, content creator… sono tutti lavori la cui domanda è cresciuta in maniera esponenziale, ma che nonostante questo esistevano già da alcuni anni, seppur la loro richiesta fosse minore.

Osservando però le previsioni future e anticipando i trend, è invece interessante segnalare 3 professioni totalmente nuove. Stando alle ultime osservazioni, sembra infatti che questi ruoli saranno destinati a diventare sempre più determinanti all’interno di enti privati e pubblici, ricoprendo una funzione strategica importante. Ma quali sono?

Le “new entry” nelle classifiche dei lavori più ricercate sono:

  • SEO Specialist
  • UX Designer
  • Data Visualization Specialist

Poiché si tratta di professioni di “recente comparsa” è giusto andare a spiegare un po’ più nello specifico in cosa consistono, quali sono le prospettive di carriera e cosa studiare per arrivare a ricoprire questi ruoli.

SEO Specialist

Informazioni sulla professione di Seo Specialist

Prima di spiegare cosa fa un SEO Specialist bisogna fare una piccola premessa su che cos’è la SEO. La SEO infatti è uno specifico settore del marketing che si occupa di ottimizzare i contenuti presenti online per riuscire a metterli in risalto nei motori di ricerca. In termini pratici grazie alla SEO un’informazione, un servizio o un prodotto avrà più possibilità di essere trovato su internet dalle persone che potrebbero averne bisogno. 

Il SEO Specialist, quindi, lavora specialmente sul lato progettuale, analizzando le modalità tramite le quali le persone effettuano le ricerche online e individuando le parole chiave attraverso le quali potersi far notare. Così facendo è quindi in grado di strutturare una strategia per il posizionamento, coordinando poi il lavoro di altre figure come quelle dei web designer e dei copywriter. 

Per arrivare a ricoprire tale ruolo la strada migliore è quindi sicuramente quella degli studi in comunicazione, scegliendo una buona scuola di marketing. Da qui poi ci si potrà specializzare proprio nella SEO, sia attraverso lo studio sui libri che agli stage in aziende. In questo modo diventa possibile accumulare esperienza sui primi progetti, valutando poi eventualmente anche la strada della libera professione. 

Anche dopo il termine degli studi rimane comunque importante investire continuamente nella propria formazione in quanto il mondo della SEO cambia velocemente. Tuttavia se il ruolo viene svolto con impegno le soddisfazioni sono garantite, anche a livello remunerativo. Lo stipendio medio di un SEO Specialist infatti si aggira in media intorno ai € 36.000 l’anno, con ottime prospettive di crescita in base ai risultati ottenuti. 

UX Designer 

Informazioni sulla professione di UX Designer

La figura dello UX Designer ha scalato in pochissimo tempo la classifica dei lavori più richiesti, con la comparsa di un numero di annunci di lavoro impressionante. Il perché è da ricercare nella tendenza delle aziende di mettere sempre di più l’utente al centro

L’UX designer è proprio la sigla di “User Experience Designer”, che indica cioè un designer professionista specializzato nel disegnare interfacce a misura di utente. Il suo obiettivo è quindi quello di rendere i prodotti e i servizi alla portata di tutti, facendo sì che siano facili da fruire e che il loro utilizzo sia semplice da comprendere. Queste sue capacità si possono sia applicare ad oggetti concreti, come ad esempio al design di un elettrodomestico, che sul mondo online come accade per i siti web, le applicazioni o i software.

Tra i settori in cui il lavoro dello UX designer è più ricercato vi è quello degli ecommerce, dove l’esperienza di acquisto deve essere lineare e intuitiva, con una scelta di colori e una disposizione di icone, testi e immagini a misura di utente. Di conseguenza a livello formativo bisognerà avere delle ottime conoscenze di design, acquisibili grazie a una scuola professionale post diploma. A ciò si aggiungono le basi di psicologia e marketing, fondamentali per riuscire ad analizzare e comprendere il modo di pensare dell’utilizzatore finale.

A livello lavorativo, invece, gli sbocchi principali sono soprattutto all’interno di agenzie di comunicazione e software house, ma anche società di consulenza e aziende con reparti dedicati alla ricerca e allo sviluppo di nuovi prodotti. Lo stipendio inizialmente parte dai € 23.000 annui per una figura junior, che può però toccare i € 70.000 euro annui con l’aumento dell’anzianità e dell’esperienza. 

Data Visualization Specialist

Informazioni sulla professione di Data Visualization Specialist

Tra tutti, il Data Visualization Specialist è uno dei lavori attualmente meno conosciuti ma per i quali si prevede nei prossimi anni un alto incremento delle richieste. In Italia non è ancora molto diffusa, a differenza invece dei paesi anglosassoni dove è molto ricercata sia in ambito scientifico e divulgativo, che informativo (giornali online, notiziari, riviste…). 

Il compito del Data Visualization Specialist è quello di trasformare le grosse moli di dati in immagini, rendendole fruibili e comprensibili da tutti, riuscendo a estrarne le informazioni chiave. Nella pratica si occupa quindi di realizzare infografiche, unendo quindi conoscenze di design a un’ottima capacità di data analyst. Ciò spiega perché corsi come l’ITS Big Data siano quelli più adatti per formarsi in tal senso, in quanto interamente dedicati a insegnare l’uso corretto degli strumenti necessari nella gestione dei dati, che a loro volta possono provenire da ricerche di mercato, indagini statistiche o risultati di ricerche scientifiche. 

Il lavoro di Data Visualization Specialist può essere quindi svolto presso enti pubblici come le università, ma anche in aziende private, in particolare nel settore della consulenza. Lo stipendio medio si aggira intorno ai € 40.000 euro l’anno, una cifra che secondo le previsioni è destinata a crescere proporzionalmente all’aumento della domanda di professionisti. 

Come tenere monitorato l’andamento del mercato del lavoro?

Lo abbiamo già detto, ma è importante ripeterlo: con la digitalizzazione i cambiamenti nel mondo del lavoro saranno sempre più veloci. Esiste quindi un modo per mantenersi sempre aggiornati, così da non perdere le opportunità più interessanti? 

Per monitorare l’andamento del mercato del lavoro la soluzione più semplice e diretta è sicuramente il controllo costante degli annunci di lavoro pubblicati sulle principali piattaforme online. Questi portali, tuttavia, ci danno solo una fotografia sullo stato attuale delle cose, senza la possibilità di prevedere sul lungo termine come si evolverà la situazione.

L’alternativa migliore, quindi, prevede invece strada diversa, ossia l’’analisi dei percorsi di studio proposti dagli enti formativi, come le università, gli ITS o altri istituti di formazione post-diploma. Il mondo dell’istruzione, infatti, è solito anticipare le richieste provenienti dagli ambienti professionali iniziando a formare già in anticipo le figure che verranno poi assunte a distanza di alcuni anni. 

Controllare quindi di anno in anno quali sono i corsi di studio proposti da organi come gli Istituti Tecnici Superiori aiuta quindi a prevedere già ora quali saranno i lavori più richiesti nei prossimi anni, dando così la possibilità di effettuare delle previsioni concrete e anticipare le proprie mosse in ambito professionale.

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