Nomade digitale: cosa fare per lavorare viaggiando

Sommario Lavori Nomade Digitale

Nel 2020 in molti hanno provato l’esperienza del lavoro da remoto. Alcuni anche dello “smart working”, con la possibilità non solo di lavorare fuori dall’ufficio, ma in orari flessibili.

Con la fine delle misure straordinarie non tutti, però, sono ritornarti alla solita e classica routine. Se nel 2019 gli “smartworker” ammontavano a circa 570.000 persone, nel 2022 erano 1,84 milioni i lavoratori dipendenti che hanno continuato a lavorare in questo modo, scegliendo in alcuni casi la vita da nomade digitale.

Vivere da nomade digitale è generalmente sinonimo di libertà, scaturita dalla possibilità di essere continuamente in viaggio e di esplorare il mondo. Si tratta di una prospettiva allettante, specialmente per i più giovani. Ma come si può diventare nomadi digitali? E soprattutto, in cosa consiste e che cosa comporta questo stile di vita?

Il percorso per intraprendere la vita da nomade digitale, infatti, richiede comunque una certa pianificazione al fine che diventi un’esperienza piacevole e non un susseguirsi di eventi imprevisti. Ecco quindi che nei prossimi paragrafi spiegheremo meglio che cos’è un nomade digitale e quali sono i lavori compatibili, oltre a tutti i pro e i contro che implicano.

Nomade digitale: cos’è e cosa fa

Cosa e un nomade digitale

Un nomade digitale è un professionista che svolge un lavoro da remoto, servendosi di internet e di tecnologie come computer e smartphone, viaggiando spesso durante il corso dell’anno. Ciò è possibile proprio grazie al fatto di non avere vincoli di spazio, in quanto la sua professione può essere svolta da qualsiasi angolo del globo, a condizione di avere la possibilità di connettersi al mondo online.

Trattandosi di una forma di nomadismo che per l’appunto è “digitale”, la prerogativa è quindi quella di svolgere un lavoro digitale. Naturalmente non tutti coloro che fanno un lavoro digitale sono nomadi, ma alcuni di essi scelgono di non stabilire radici fissi in un posto e di passare quindi gran parte del loro tempo muovendosi tra diverse città e paesi.

Di fatto però non bisogna inquadrare il fenomeno in una maniera troppo semplicistica e idilliaca. Per condurre serenamente una vita da nomade digitale bisogna avere un ottimo senso di responsabilità ed essere ben a conoscenza di alcune dinamiche tipiche di chi decide di buttarsi verso questa strada.

Come si diventa nomade digitale – dipendente o freelance

Come diventare nomade digitale

Per diventare un nomade digitale il punto di partenza fondamentale è quello di svolgere un lavoro digitale che non debba essere necessariamente svolto in un unico posto fisso. Sarebbe inoltre ideale che la propria occupazione permetta di organizzarsi gli impegni in maniera flessibile, tenendo anche eventualmente conto dei fusi orari.

Un lavoro da remoto che richiede di essere connessi 8 ore al giorno in delle fasce orarie già predisposte e in giorni della settimana fissi può infatti limitare la propria libertà di esplorare i posti in cui si viaggia. Al contrario lo smartworking, che oltre al fattore remoto include una notevole flessibilità nella gestione degli impegni, si sposa sicuramente meglio con le necessità di un nomade digitale.

Di conseguenza il primo passo da fare per intraprendere la vita da nomade digitale è quindi quello di trovare un nuovo impiego in smart working o di provare a convertire quello attuale in questa direzione. In entrambi i casi si avranno due possibilità: lavorare come dipendente di un’azienda o come freelance.

A chi sceglie di far convivere il lavoro dipendente con il nomadismo digitale il consiglio più importante è quello di accertarsi che all’interno del proprio contratto sia prevista la possibilità di viaggiare anche all’estero e, se sì, in quali paesi. Un errore comune è infatti quello di accettare offerte in smartworking per poi rendersi conto solo successivamente che i termini e le condizioni contrattuali danno la possibilità di lavorare in modo flessibile, ma solo all’interno del paese in cui si è stati assunti.

Per chi invece opta per la strada da libero professionista non vi è tale problematica, ma diventa invece essenziale affidarsi a un consulente fiscale preparato sul tema. A seconda di dove si sceglie di stabilire la propria residenza e del tempo di permanenza in un determinato paese possono infatti cambiare gli obblighi di tassazione.

Informarsi in anticipo su tali questioni è dunque raccomandabile per non imbattersi in sorprese inaspettate e per avviarsi fin dall’inizio nella miglior direzione per diventare un nomade digitale.

Che lavoro fare per vivere come nomade digitale (elenco lavori)

Elenco dei lavori per vivere come nomade digitale

Oggi lavorare viaggiando sta diventando sempre più semplice. Grazie alla rivoluzione digitale l’elenco dei lavori che si possono svolgere da remoto utilizzando un computer sono sempre di più. Se prima questa possibilità era relegata solo ad alcune categorie professionali, come gli sviluppatori, adesso persino gli insegnanti possono diventare dei nomadi digitali.

Il sogno di trascorrere gran parte dell’anno visitando paesi diversi è realizzabile soprattutto se si sceglie di intraprendere determinate carriere. Tra i lavori che si possono fare per vivere come nomade digitale ci sono: 

  • Web Developer
  • Sviluppatore
  • Copywriter
  • Social Media Manager
  • Graphic designer
  • Traduttore
  • Insegnante 
  • Digital Strategist

Tutte queste professioni tradizionalmente vengono svolte in ufficio. Con i giusti accorgimenti, tuttavia, possono trasformarsi nei lavori perfetti da fare per diventare un nomade digitale. Vediamo subito come.

Web Developer

Il Web Developer, o sviluppatore web, è un professionista che si occupa della creazione dei siti, occupandosi sia della loro progettazione, che della costruzione e della manutenzione. Per diventarlo non sono necessarie delle nozioni di programmazione particolarmente avanzate, anche se seguire un corso che insegni a programmare da zero rappresenta sicuramente un enorme vantaggio.

Il ruolo di Web Developer viene spesso ricercato dalle agenzie di comunicazione, che possono scegliere di assumere il professionista come dipendente, anche con contratti in smartworking. Per molti la strada più scelta è però quella della libera professione, che si può avviare instaurando rapporti di collaborazione con le stesse agenzie, oppure direttamente con clienti privati che è possibile trovare tramite la propria rete di contatti personali.

Trattandosi di una professione basata sul conseguimento degli obiettivi, il lavoro di web developer è ottimale per vivere come nomade digitale perché consente di gestire al meglio il proprio tempo. Gli stipendi inoltre sono molto buoni, dando quindi la possibilità per i freelance di alternare periodi di lavoro ad altri di vera e propria vacanza. Ciò diventa fattibile specialmente se ci si muove in paesi dove il costo della vita è basso, continuando comunque ad avere sempre una buona capacità di autogestire le proprie spese.

Sviluppatore

Il lavoro di sviluppatore consiste nella realizzazione di applicazioni e di software tramite l’utilizzo di linguaggi come Java, Python o PHP. A livello di gestione del tempo libero ha molte caratteristiche in comune con la professione di Web Developer anche se le mansioni, naturalmente, sono diverse.

Per diventare uno sviluppatore è infatti necessario conoscere alla perfezione le tecniche di programmazione, che possono essere acquisite tramite percorsi di studio specializzati come, ad esempio, l’ITS Software Architect Specialist.

Anche in questo caso vi è la possibilità di scelta tra un lavoro da dipendente o quello da libero professionista. I nomadi digitali che lavorano come sviluppatori tendono però di norma a prediligere la carriera da freelance, occupandosi di incarichi a progetto e dedicandosi ai viaggi nelle pause tra i vari impegni, aiutati anche della sicurezza economica derivante dalle ottime retribuzioni.

Copywriter

Il copywriter è colui che si occupa della scrittura dei testi, solitamente a scopi pubblicitari. Si tratta dunque di una professione già esistente da anni, ancor prima che si diffondesse l’utilizzo di internet e dei social network. Inizialmente questa figura è infatti nata per occuparsi dell’elaborazione di slogan pubblicitari, comunicati stampa, articoli e persino discorsi politici per conto di terzi.

Attualmente la maggior parte delle mansioni dei copywriter sono state “digitalizzate”. Oggi il copywriter scrive principalmente testi per i siti web, spesso in ottica SEO e cioè al fine di portare i contenuti creati nei primi risultati dei motori di ricerca. Tutto questo rende il ruolo di copywriter ideale per chi ama la scrittura e vuole vivere come nomade digitale, in quanto per lavorare è spesso sufficiente una buona connessione e un computer su cui scrivere.

Alcune attività che si possono fare lavorando come copywriter vivendo come nomade digitale sono:

  • Scrivere articoli per riviste online e blog
  • Scrivere testi per siti web aziendali
  • Aprire un proprio blog e iniziare a monetizzarlo vendendo spazi pubblicitari, inserendo link affiliati e avviando collaborazioni di vario tipo

Per riuscire a essere competitivi e ottenere dei guadagni da queste mansioni bisogna sicuramente essere in grado di scrivere con un ottimo stile, ma anche conoscere le logiche del mercato digitale. I corsi di SEO e più in generale di omnichannel communication rappresentano spesso il punto di partenza per imparare a muoversi nel mercato.

Una volta raggiunto un buon livello di esperienza la vita da nomade digitale come copywriter diventa sicuramente fattibile, a condizione però di sapersi organizzare tra le varie scadenze e di consegnare in maniera puntuale i testi prodotti.

Social Media Manager

La professione di social media manager è figlia della creazione dei social network, ma è stata anche una delle prime a essere ricercata massicciamente dalle aziende e dai piccoli imprenditori. Il social media manager ha il compito di gestire i profili dei suoi clienti sui social pianificando in maniera strategica le attività da svolgere. Il suo obiettivo finale non è solo quello di far crescere il numero dei follower, ma può spaziare dalla vendita di un prodotto o un servizio, dall’aumento della popolarità di un brand o del miglioramento della sua reputazione.

Anche in questo caso le mansioni del social media manager si sposano perfettamente con le esigenze di un nomade digitale. Per lavorare non vi è infatti il bisogno di trovarsi fissi in un ufficio. Inoltre spesso alcune attività come la pubblicazione dei post possono essere programmate in anticipo, permettendo così di ritagliarsi del tempo libero in momenti scelti a proprio piacimento.

Un lato negativo del ruolo di social media manager è tuttavia l’enorme concorrenza. Attualmente sono moltissime le persone che si propongono come social media manager, spesso senza avere nessuna qualifica, ma “rubando” comunque opportunità di carriera. In realtà il lavoro di SMM è molto più complesso di quanti molti pensano poiché richiede conoscenze sia di scrittura, che di grafica che di marketing digitale.

Il consiglio è quindi quello di non buttarsi nella ricerca di una posizione come social media manager da remoto o come freelance senza prima aver costruito le giuste basi. Inoltre una volta trovati i primi incarichi bisogna assicurarsi di avere sempre la possibilità di ricevere materiali da pubblicare, senza necessariamente incontrarsi di persona con il cliente, così da non compromettere la propria libertà di movimento.

Graphic designer

Così come il copywriter, anche il lavoro di graphic designer esiste già da diverso tempo, ben prima della diffusione massiccia di internet. Il graphic designer è un vero e proprio artigiano della comunicazione visiva che si occupa di realizzare grafiche di vario tipo, seguendo delle regole di stile ben precise.

La sua professionalità ha iniziato a essere richiesta con l’avvento delle prime forme di pubblicità, ad esempio per l’ideazione di cartelloni e opuscoli informativi, mentre ora viene principalmente ricercata per la creazione di grafiche digitali da pubblicare su social, siti web ed app. Per fare tutto ciò il graphic designer oggi non ha più bisogno di utilizzare materiali cartacei. Spesso, infatti, il computer è l’unico strumento di lavoro necessario.

Iniziare a lavorare come graphic designer conducendo una vita da nomade digitale, di conseguenza, è generalmente semplice. La richiesta di figure specializzate in grafica è diffusa in numerosi contesti, sia in veste di dipendente che come libero professionista. Per la ricerca di incarichi da remoto ci si può inoltre appoggiare ad agenzie o ai siti con annunci online, che mettono in contatto la domanda delle aziende con l’offerta dei lavoratori.

Traduttore

Chi ama e conosce le lingue può valutare di vivere come nomade digitale lavorando come traduttore. Il traduttore, come suggerisce il termine, è infatti una persona che si dedica alla traduzione di testi scritti in diverse lingue, assicurandosi di rispettare lo stile e le sfumature che l’idioma originale porta con sé.

Non bisogna quindi confondere il traduttore con l’interprete, che al contrario traduce dei testi orali, operando quindi in tempo reale e direttamente sul posto. Il traduttore al contrario può occuparsi del suo lavoro in tempi più flessibili, una caratteristica essenziale per godersi appieno la vita da nomade digitale.

Tale professione viene svolta nella maggior parte dei casi in veste di freelance, e può prevedere la presa in carico di progetti di piccole o medie dimensioni, come la traduzione di testi per siti web, brochure o articoli, fino a impieghi più impegnativi che coinvolgono interi libri.

Insegnante

Ebbene sì, grazie a internet la professione di insegnante si può svolgere anche esclusivamente online e da remoto, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi. Per farlo è possibile appoggiarsi a piattaforme che fungono da luogo di incontro tra insegnanti e studenti, oppure sponsorizzando la propria attività in maniera indipendente sui social o tramite il passaparola.

Ma di fatto, cosa si può insegnare online? Utilizzando un semplice computer e una webcam ci si può ad esempio dedicare interamente alle ripetizioni a studenti di ogni ordine e grado, quindi medie, superiori e persino università. Oppure si possono offrire lezioni private rivolte a persone di tutte le età che hanno interesse ad approfondire una particolare materia. In questo caso risulta soprattutto elevata la richiesta di insegnanti di lingue, in particolare di inglese.

Il lavoro da insegnante online è inoltre scalabile grazie alla vendita di videocorsi, che possono essere pubblicizzati direttamente con campagne sul web. Per farlo sono sicuramente richieste delle nozioni base di marketing e il supporto di alcuni collaboratori. Tuttavia, se ben studiata, tale mossa può rivelarsi estremamente proficua dal punto di vista economico.

Digital Strategist

Il digital strategist è una figura che non può mancare all’interno di ogni agenzia di comunicazione, ma anche nelle aziende più grandi. Nella pratica il digital strategist ha il compito di elaborare delle strategie di marketing avvalendosi dei canali di comunicazione digitali come siti web, social e newsletter.

Gli obiettivi di lavoro di un digital strategist possono quindi variare in base alle esigenze della realtà con cui si interfaccia, spaziando dal lancio e dalla vendita di un nuovo prodotto fino a campagne di brand awareness. Il suo ruolo di “stratega” fa quindi sì che si trovi anche a coordinare le attività di altri professionisti, come copywriter e grafici, analizzando continuamente i risultati ottenuti da ogni campagna. Ciò spiega il perché molti digital strategist derivano da scuole di marketing con un particolare focus nello studio dei dati, come accade con il corso ITS Digital Marketing Data Specialist.

A prima vista questa può sembrare una professione che richiede una presenza fissa in un ufficio. In realtà, con la sempre più massiccia diffusione delle agenzie di comunicazione che lavorano totalmente in smartworking il lavoro di digital strategist riesce ad adattarsi perfettamente al nomadismo digitale. L’unica raccomandazione da fare prima di cimentarsi in questo cambio di vita è solo quello di prestare attenzione al fuso orario: il digital strategist è spesso impegnato in call con i clienti e con gli altri membri del team, che potrebbero di fatto anche trovarsi in una parte del mondo completamente diversa dalla propria.

Vita da nomade digitale: pro e contro

Pro e contro nomade digitale

La prospettiva di lavorare viaggiando tende per sua natura ad affascinare chiunque grazie al senso di libertà e indipendenza che esprime. Esistono innumerevoli fattori che rendono la vita da nomade digitale decisamente più ammaliante di un classico e routinario lavoro d’ufficio.

Tuttavia chi ha già preso la scelta di cambiare così radicalmente il proprio modo di vivere sa bene che oltre ai vantaggi esistono anche alcune conseguenze negative che bisogna imparare a gestire. Ciò non significa che il nomadismo digitale sia solo una grande illusione, anzi. Bisogna però evitare di prendere tutto troppo alla leggera, partendo invece con una consapevolezza ben precisa su ciò verso il quale si sta andando incontro.

Volendo quindi fare un bilancio generale, possiamo dunque dire che i pro e i contro della vita da nomade digitale sono:

  • Vantaggi
    • La libertà di poter viaggiare e gestire il proprio tempo, senza alcun vincolo
    • L’opportunità di visitare continuamente nuovi paesi
    • La possibilità di vivere a stretto contatto con la cultura di un posto, trascorrendoci tutto il tempo di cui si ha voglia
    • Le persone che si incontrano durante i propri viaggi, che rendono più ricca questa esperienza
    • Una riduzione dello stress, senza più la sensazione di sentirsi costretti in un ufficio
  • Svantaggi
    • La solitudine, in quanto si lavora in maniera più autonoma e solitaria, trascorrendo periodi molto lunghi lontani dai propri affetti
    • La maggior superficialità dei rapporti, dovuta al fatto che spesso non si ha abbastanza tempo per legare con le persone instaurando un’amicizia profonda
    • L’incertezza economica, un punto valido più che altro chi vive da nomade digitale come freelance
    • La gestione del tempo, poiché se non si ha un buon equilibrio si può incorrere nel rischio di rimandare gli impegni di lavoro o, al contrario, di lavorare troppo e più del necessario
    • Le spese di spostamento, che se non vengono ben preventivate possono rivelarsi troppo alte, soprattutto nel momento in cui si scelgono mete e alloggi fuori dalle proprie disponibilità economiche

In definitiva si può affermare che la vita da nomade digitale non è per tutti e non va mai affrontata in modo troppo leggero. Anche se spesso lo stereotipo di chi segue questa filosofia è quello di una persona che vive un po’ alla giornata, nei fatti non è assolutamente così. Il nomadismo digitale richiede organizzazione, capacità di autogestirsi e un forte senso di indipendenza.

Ma se nella solita routine ci si sente stretti, allora con la giusta pianificazione questo ideale può sicuramente diventare realtà. E perciò una volta arrivati a questo punto stravolgere tutto e diventare un nomade digitale potrebbe dare il via a uno dei viaggi più straordinari mai fatti prima.