Come scegliere cosa fare dopo la maturità (in base al tipo di diploma)

Sommario Cosa fare dopo la maturità

Il conseguimento del diploma di maturità è forse il più grande scoglio nella vita di uno studente, che rimane però fondamentale per aprire le porte sia al mondo del lavoro che degli studi superiori. 

Allo stesso tempo, tuttavia, scegliere cosa fare dopo la maturità può essere difficile. Si passa infatti dall’avere una routine certa e senza troppi pensieri (andare a scuola, prepararsi per le verifiche, svolgere i compiti a casa…), a ritrovarsi davanti a responsabilità ben più grosse, indipendentemente dal fatto che si opti per il proseguimento della propria formazione o alla ricerca immediata di un contratto di lavoro.

Per aiutarti quindi a capire meglio cosa fare dopo il diploma, può essere utile partire da quella che è la strada che si sta lasciando alle spalle, così da orientarsi verso un percorso che permette di sfruttare al massimo le conoscenze già acquisite. Se vuoi scoprire come, allora leggi con attenzione i consigli che troverai nei prossimi paragrafi.

Quali sono i 3 tipi di diplomi di maturità 

Cosa fare dopo la maturità 3 tipologie di diplomi di maturità

In Italia la maturità è prevista al termine degli studi presso la scuola secondaria di secondo grado. Come in molti già sanno, la prova si svolge al termine del quinto anno, includendo delle verifiche di carattere più “generale” e altre sulle materie specifiche di indirizzo. 

Non a caso nel nostro sistema scolastico nazionale si differenziano tre diverse tipologie di diplomi di maturità. A livello “legale” hanno tutti lo stesso valore, ma al contempo raccontano molto delle conoscenze che sono state apprese negli anni.   

In Italia troviamo infatti questi 3 tipi di diplomi di maturità:

  • Diploma di maturità liceale
  • Diploma di maturità tecnica
  • Diploma di maturità professionale

La domanda che quindi sorge spontanea è: ma se hanno la stessa valenza, come mai viene fatta questa suddivisione? E soprattutto, in che modo possono rappresentare un punto di partenza per scegliere cosa fare dopo la maturità? 

La risposta si trova nella diversa preparazione che offre ogni diploma. Vediamo quindi come le singole peculiarità di ogni diploma possono essere di aiuto per prendere una decisione sul proprio futuro.

1. Diploma liceale

Cosa fare dopo la maturità diploma liceale

Il diploma liceale si consegue al termine di un percorso di durata quinquiennale che viene suddiviso in un periodo biennale, con l’insegnamento di nozioni più generalistiche, e un triennio finale in cui ci si concentrano le cosiddette “materie di indirizzo”. 

Le conoscenze che si acquisiscono variano in base alla tipologia di liceo.

In Italia attualmente troviamo questi 6 diversi licei: 

  • Liceo classico, specializzato nelle materie umanistiche
  • Liceo scientifico, specializzato appunto nelle materie scientifiche (matematica, biologia, fisica…)
  • Liceo linguistico, specializzato nello studio delle lingue
  • Liceo delle scienze umane, specializzato in psicologia, pedagogia e sociologia
  • Liceo artistico, specializzato nelle materie artistiche (disegno, grafica, fotografia…)
  • Liceo musicale e coreutico, specializzato nella musica e nel canto

Nonostante vengano dedicate molte ore all’appunto all’insegnamento delle già citate materie di indirizzo, la formazione liceale ha comunque un’impostazione prettamente teorica. Ciò può quindi influire sul percorso di studi futuro. Il diploma di maturità liceale è infatti noto per spingere lo studente a un proseguimento degli studi piuttosto che all’inserimento diretto nel mondo del lavoro. 

L’obbiettivo dei licei quello di formare giovani capaci di affrontare i problemi in modo razionale e critico, aiutandoli a trovare un metodo di studio efficace per affrontare l’università. A sua volta la scelta della facoltà sarà poi in parte legata alla tipologia di liceo che si ha frequentato. Viene quindi naturale collegare un liceo scientifico a un corso di economia, oppure un liceo classico a degli studi in lettere. 

Se stai quindi cercando di capire cosa fare dopo la maturità e provieni da un liceo, allora avrai sicuramente dei “punti di vantaggio” nel caso tu voglia scegliere l’università. Tuttavia, se preferisci distaccarti dall’approccio teorico che ha contraddistinto gli anni appena passati, non dimenticarti di prendere in considerazione anche altri percorsi alternativi all’università dall’impostazione più pratica, come nel caso degli ITS, delle Accademie delle Belle Arti o delle Scuole Superiori per Mediatori Linguistici.

2. Diploma di maturità tecnica

Cosa fare dopo la maturità diploma tecnico

Il diploma di maturità tecnica è quello che si ottiene con il superamento delle prove finali presso un Istituto Tecnico rientrante nell’ordine delle Scuole secondarie di secondo grado. Non vanno quindi confusi con i diplomi ITS, ossia degli Istituti Tecnici Superiori, che offrono una formazione specializzata rientrate però nel successivo grado di formazione terziaria non universitaria.

A differenza dei licei, gli Istituti Tecnici sono distinti in due diversi settori, sotto i quali si trovano diversi indirizzi.

Per avere un quadro più completo, ecco qual è la suddivisione precisa degli Istituti Tecnici

  • Settore economico, che comprende 2 indirizzi:
      • Amministrazione, Finanza e Marketing
      • Turismo
  • Settore Tecnologico, che comprende 2 indirizzi:
    • Meccanica, Meccatronica ed Energia
    • Trasporti e Logistica
    • Informatica e Telecomunicazioni
    • Elettronica ed Elettrotecnica
    • Chimica, Materiali e Biotecnologie
    • Grafica e Comunicazione
    • Agraria, Agroalimentare e Agroindustria
    • Sistema Moda
    • Costruzioni, Ambiente e Territorio

Anche in questo caso il percorso di studi degli Istituti Superiori che porta all’ottenimento del diploma di maturità ha una durata di 5 anni, divisa in due bienni e un quinto anno. Al termine di questo traguardo si è quindi in possesso di competenze teoriche, ma anche pratiche. Il tutto grazie ai laboratori e all’alternanza scuola-lavoro prevista per legge. 

Per chi proviene da un Istituto Tecnico le strade migliori da percorrere dopo la maturità sono due:

  • L’ingresso diretto nel mondo del lavoro
  • Il proseguimento degli studi in un ITS

Il diploma di maturità tecnica permette infatti di iniziare subito a lavorare nei contesti correlati al settore di indirizzo. Non a caso secondo le statistiche di fine 2022 il 49% dei diplomati tecnici aveva un contratto di lavoro a un anno dalla maturità, contro il dato del 25% relativo agli ex-studenti liceali.

Se invece la propria intenzione è quella di specializzarsi ulteriormente allora, come già accennato, la miglior cosa da fare dopo la maturità tecnica è l’iscrizione a un ITS. Nel giro di due anni si potrà così ricevere il titolo di Tecnico Superiore corrispondente al V livello del Quadro europeo delle qualifiche. 

Gli ITS sono l’opzione più consigliata per chi esce da un Istituto Superiore in quanto il modello di suddivisione dei vari corsi ricalca quello appena conclusosi, offrendo anche in questo caso un formazione pratica che aumenta le possibilità di trovare lavoro e di fare carriera.

Scopri di più sugli ITS

3. Diploma di maturità professionale

Cosa fare dopo la maturità diploma professionale

Il diploma di maturità professionale è sicuramente quello più adatto per chi vuole iniziare a lavorare subito dopo il termine degli studi di secondo grado. Il percorso che porta al conseguimento del diploma dura cinque anni, ed è suddiviso in un primo biennio seguito poi da un triennio. 

Durante il triennio si approfondiscono le materie legate all’ambito di specializzazione dell’Istituto Professionale che è stato scelto.

In Italia, infatti, gli Istituti professionali sono divisi in 11 diversi indirizzi, ossia: 

  1. Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane
  2. Pesca commerciale e produzioni ittiche
  3. Industria e artigianato per il Made in Italy
  4. Manutenzione e assistenza tecnica
  5. Gestione delle acque e risanamento ambientale 
  6. Servizi commerciali
  7. Enogastronomia e ospitalità alberghiera
  8. Servizi culturali e dello spettacolo 
  9. Servizi per la sanità e l’assistenza sociale
  10. Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico
  11. Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico

Ciò significa che se si ha, per esempio, ottenuto il diploma di maturità professionale nell’ambito dell’enogastronomia si avranno già le competenze necessarie per iniziare una carriera nella ristorazione. 

Tutto questo è possibile sia grazie alle ore di laboratorio, che alle ore di tirocinio obbligatorie svolte in realtà esterne alla scuola. L’esperienza pregressa favorisce quindi l’avvio al mondo del lavoro, cosa che spiega gli ottimi dati occupazionali. A inizio 2023 erano il 71,5% i diplomati professionali ad avere un contratto stabile a 3 anni dalla fine della maturità, mentre un 8,7% era impegnato del proseguimento degli studi e solo una minima e restante parte risultava inattiva.

Per chi proviene da un istituto professionale, quindi, la risposta al “cosa fare dopo la maturità?” sembra quasi scontata, ed è proprio rivolta alla ricerca di un lavoro. Tuttavia il consiglio è comunque quello di non scartare a priori l’iscrizione a corsi ITS o IFTS, che possono aiutare a raggiungere un maggior grado di specializzazione tecnica in svariati contesti. 

Scopri i principali corsi post diploma

Per il colloquio, invece, non è richiesta una preparazione specifica. Sarà tuttavia importante essere in grado di rispondere alle domande poste dai responsabili delle selezioni dimostrando una forte motivazione e una propensione allo studio delle materie previste nel programma di studi. Pertanto bisognerà dare prova di avere consapevolezza del percorso per cui ci si candida e dei possibili sbocchi di lavoro, parlando anche di sé e delle proprie ambizioni, il tutto dimostrando delle buone capacità dialettiche e interpersonali.

Altre informazioni utili da sapere sui test d’ingresso ITS

Le modalità di svolgimento e i criteri di valutazione dei test d’ingresso ITS possono variare non solo in base all’istituto e al corso scelto, ma anche di anno in anno. Per non farsi trovare impreparati è dunque di fondamentale importanza consultare i bandi aggiornati pubblicati sui canali ufficiali dell’ITS presso il quale si vuole sostenere la prova.

Per partecipare alle selezioni è richiesta l’invio di una domanda di ammissione alle selezioni che deve avvenire nelle modalità e nei tempi riportati sul bando, pena l’esclusione dalla prova. È inoltre obbligatoria l’invio di una scansione del diploma o di altri titoli. I candidati che non hanno ancora conseguito il titolo di studio possono comunque inoltrare la propria domanda allegando un’autocertificazione, che dovrà poi essere successivamente integrata.

In fase di invio della domanda è raccomandabile candidarsi a più di un percorso presso lo stesso ITS, indicando un ordine di preferenza. Così facendo è possibile aumentare le possibilità di essere ammessi in almeno una delle opzioni indicate.

Per qualsiasi altra domanda o curiosità sui test d’ingresso ITS il consiglio rimane comunque sempre quello di contattare direttamente le segreterie delle fondazioni, così da ricevere una risposta chiara ai propri dubbi.