Intelligenza artificiale e lavoro: 5 rischi e 5 opportunità

Sommario Intelligenza artificiale e lavoro

L’intelligenza artificiale è entrata velocemente a far parte di svariati ambiti della nostra vita, incluso in primis quello lavorativo. A causa dello sviluppo e della diffusione di tecnologie sempre più sofisticate e complesse stanno perciò iniziando a emergere anche alcuni rischi, compensati però da moltissime opportunità.

Proprio per questo motivo abbiamo scelto di esplorare e approfondire entrambi i lati della medaglia, analizzando quello che è il nuovo rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro. In tal modo siamo certi che potrai capire come sfruttare l’AI, per non percepirla più come una minaccia ma, al contrario, un grande alleato.

5 rischi dell’intelligenza digitale sul lavoro

Per molti parlare di intelligenza artificiale e lavoro genera apprensione, specialmente quando si pensa alla temuta perdita di posti di lavoro. Ma questa è l’unica preoccupazione? E quanto sono realmente fondate queste paure? Iniziamo dunque a capire quali sono i rischi ai cui l’intelligenza artificiale si espone.

5 Rischi dell'Intelligenza articiale

I principali 5 rischi dell’intelligenza artificiale sul lavoro sono:

  • La perdita di posti di lavoro
  • La sostituzione parziale delle competenze
  • Le disuguaglianze economiche
  • I problemi etici e privacy
  • La dipendenza dalla tecnologia

Non tutti questi rischi, come vedremo tra poco, sono realmente tali. Ognuno però merita di essere considerazione e valutato per capire se rappresenta una reale minaccia oppure è un semplice timore.

Perdita di posti di lavoro

Chi non si è mai imbattuto in un articolo che parlasse di intelligenza artificiale e lavori a rischio​? Siamo certi che anche a te è capitato almeno una volta di leggere un titolo del genere.

L’AI sta effettivamente rendendo obsolete molte professioni, specialmente quelle legate a mansioni ripetitive e automatizzabili.

Professioni a rischio

Alcune delle professioni a rischio per via dell’intelligenza artificiale sono:

  • Gli addetti alla produzione industriale, i cui compiti all’interno della nuova industria 4.0 possono essere sostituite da macchine intelligenti.
  • Gli impiegati amministrativi, il cui lavoro può essere svolto da software automatizzati.
  • I cassieri, sostituibili da sistemi di casse automatiche.
  • I data entry, il cui ruolo può essere svolto in modo persino più veloce e preciso da sistemi ben programmati di Machine Learning.
  • Consulenti finanziari di base, i cui compiti possono essere svolti anche da sistemi di intelligenza artificiale programmati sulla base di specifici algoritmi.

In un futuro neanche troppo prossimo, inoltre, c’è chi teorizza che professioni come persino quella dell’autista e dell’addetto alle consegne possano venire sostituite da mezzi a guida automatica. Secondo alcune stime, milioni di posti di lavoro potrebbero quindi scomparire con l’intelligenza artificiale. Ma siamo certi che, allo stesso tempo, non ne nascano di nuovi?

Sostituzione parziale delle competenze

Ovviamente non tutti i lavori scompariranno con l’intelligenza artificiale. Tuttavia, anche chi manterrà il proprio posto dovrà sicuramente adattarsi a un nuovo ambiente in cui l’IA modificherà i processi lavorativi.

Le competenze tradizionali non basteranno più, e ciò non vale solo per l’ambito del lavoro digitale. La mancanza di aggiornamenti potrebbe quindi portare a una riduzione delle opportunità lavorative, a meno di che non ci si tenga aggiornati sull’utilizzo dei nuovi strumenti.

Disuguaglianze economiche

Il rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro non riguarda solo i lavoratori stessi, ma anche le aziende. In tal senso l’adozione dell’IA potrebbe accentuare le disuguaglianze economiche tra le diverse realtà imprenditoriali.

Le grandi aziende che possono permettersi di investire in tecnologie avanzate potrebbero beneficiare di enormi vantaggi, lasciando indietro le imprese più piccole. Questo divario rischia di creare un mercato del lavoro polarizzato, dove solo una minoranza altamente qualificata potrà prosperare. Per tale motivo, i governi dovranno sicuramente prendere in considerazione l’elaborazione di specifiche politiche economiche.

Problemi etici e privacy

L’intelligenza artificiale solleva questioni etiche importanti, soprattutto per quanto riguarda la privacy dei dati. Le decisioni basate su algoritmi possono essere influenzate da bias e pregiudizi, creando possibili situazioni di ingiustizia. Inoltre, specialmente quanto si tratta di sistemi di machine learning e deep learning, può risultare complesso capire in che modo programmare i diversi algoritmi.

Un esempio emblematico e molto conosciuto è quello del “problema del carrello ferroviario” che riguarda le auto a guida autonoma, ma che viene chiamato così perché elaborato già nel 1967 dalla filosofa Philippa Ruth Foot, che per prima lo teorizzò applicandolo a un tram.

Riadattando questo dilemma etico all’epoca moderna, immaginiamo di avere un’auto guidata dall’intelligenza artificiale che si ritrova in una situazione inevitabile: da un lato ha un pedone che attraversa la strada improvvisamente, dall’altro sul marciapiede un gruppo di altre persone. Se l’auto frena rischia comunque di investire il pedone, ma se invece di frenare devia sul marciapiede investe l’altro gruppo di persone.

Arrivati a questo punto, quindi, che cosa è meglio fare? Proseguire la corsa senza frenare e uccidere una sola persona, oppure deviare sul marciapiede e investire il gruppo che si trovava lì? Il dilemma, inoltre, si complica se si aggiungono nuove varianti, come ad esempio l’età delle persone. Se il pedone fosse un bambino e il gruppo sul marciapiede no, cosa dovrebbe fare l’auto a guida autonoma?

Ai problemi etici, inoltre, si aggiungono poi quelli correlati alla raccolta e all’uso di dati personali che secondo alcuni potrebbero esporre a pericoli la sicurezza e la privacy di un gran numero di persone, compresi i lavoratori che potrebbero risultare più esposti a ricatti e azioni di intimidazione.

Dipendenza dalla tecnologia

Un altro aspetto correlato all’uso dell’AI nell’ambito del lavoro è la crescente dipendenza che può instaurarsi tra questa tecnologia e le aziende. In un’azienda dove c’è un largo uso dell’intelligenza artificiale eventuali errori o malfunzionamenti dei sistemi potrebbero avere gravi conseguenze, soprattutto se nel mentre gli esseri umani hanno perso la capacità di intervenire in modo efficace.

La perdita di controllo su processi critici può dunque rappresentare un rischio serio, che ci ricorda perciò l’importanza di continuare comunque a investire nelle skills dei lavoratori, come ad esempio nella loro capacità di problem solving o nel loro pensiero critico.

5 opportunità dell’Intelligenza Artificiale nel Lavoro

Se è vero che l’intelligenza artificiale nel lavoro (come qualsiasi altra cosa) ha dei rischi, è anche vero che vi sono numerosissimi vantaggi. Elencarli è fondamentale perché permette di realizzare in modo più concreto quali sono le opportunità che questa tecnologia offre, ridimensionando la percezione dei rischi.

5 Opportunità dell'Intelligenza articiale

Le 5 maggiori opportunità dell’intelligenza artificiale nel lavoro sono: 

  • L’aumento della produttività
  • La comparsa di nuove professioni 
  • Il miglioramento della qualità del lavoro
  • La formazione e riqualificazione
  • L’espansione dell’accesso alle informazioni

Visti così possono sembrare dei vantaggi un po’ “superficiali”, ma vediamo meglio nel concreto in che cosa consistono e in che modo possono rivoluzionare il modo di approcciarsi al lavoro.

L’aumento della produttività

Quando si tratta di lavoro, l’intelligenza artificiale può semplificare e velocizzare molti processi, compresi quelli più “noiosi”, incrementando moltissimo la produttività. L’AI, infatti, può essere impiegata per svolgere rapidamente compiti ripetitivi, permettendo ai lavoratori di concentrarsi su attività più creative e di valore.

Un esempio? Prendiamo un Digital Marketing Specialist impegnato nella gestione di una campagna pubblicitaria. L’intelligenza artificiale potrà aiutarlo a raccogliere dati ed elaborare report, permettendogli così di dedicare più tempo allo sviluppo di nuove idee.

Nuove professioni e ruoli

Ci si preoccupa molto dei lavori che potrebbero scomparire per colpa dell’AI, senza però pensare alle nuove opportunità che ne possono invece derivare. Oltre ai lavori che non verranno sostituiti dall’intelligenza artificiale​ (artisti, psicologi, insegnanti, organizzatori di eventi…), ce ne sono alcuni nati proprio grazie all’AI.

Con l’adozione dell’intelligenza artificiale emergono infatti nuove figure professionali, in particolar modo professionisti digitali. Alcuni di questi sono di recente comparsa, altri invece esistevano già, ma sono sempre più ricercati.

Sbocchi lavorativi

Tra i nuovi lavori correlati all’intelligenza artificiale ci sono:

  • Data Scientist, la cui profonda conoscenza dei dati è fondamentale per elaborare i dati stessi, che sono poi di fatto il motore dell’AI.
  • Machine Learning Specialist, che si occupa di sviluppare nuovi sistemi di apprendimento automatico.
  • Cyber Security specialist, fondamentale per risolvere e anticipare tutti i possibili problemi legati alla sicurezza dei sistemi digitali.
  • Digital Transformation Manager, che si occupa di applicare le nuove tecnologie, intelligenza artificiale inclusa, all’interno di ambiti pratici (es. reparti di produzione industriale, uffici amministrativi…)
  • Tecnico di automazione industriale, che all’interno delle industrie monitora il corretto funzionamento dei macchinari guidati dall’intelligenza artificiale.

La richiesta di questi professionisti negli ultimi tempi sta subendo una forte impennata, come confermano diverse statistiche. È probabile che a breve le troveremo ai primi posti tra i lavori più richiesti, rappresentando dunque un opportunità interessanti per chi desidera specializzarsi in settori tecnologici avanzati, con ottime prospettive di carriera.

Miglioramento della qualità del lavoro

L’intelligenza artificiale nel lavoro permette, come abbiamo appena visto, di accelerare molti processi. Oltre a una questione quantitativa ve ne è però un’altra qualitativa. L’automazione correlata all’AI da un enorme contributo nella riduzione del carico di lavoro, sia manuale che mentale. Alleggerendo lo svolgimento di ruoli più ripetitivi e pesanti, l’intelligenza artificiale offre quindi un supporto concreto, dando il tempo alle persone di concentrarsi meglio sui più piccoli particolari. Il tutto, inoltre, con effetti positivi anche sul benessere mentale dei lavoratori.

Formazione e riqualificazione

All’interno delle aziende che stanno investendo sempre di più nell’AI ci sono maggiori possibilità di fare un salto nella propria carriera. Le aziende che investono nell’intelligenza artificiale, infatti, offrono corsi e momenti di formazione che danno ai professionisti l’opportunità di aggiornare le proprie competenze, oltre che di esplorare nuovi percorsi professionali.

Chi prima svolgeva attività meno specializzate ha così l’opportunità di riqualificarsi per restare sempre competitivo sul mercato del lavoro. Ciò è inoltre favorito dalle realtà che scelgono di intraprendere rapporti di collaborazione con istituti di formazione, come accade ad esempio nel caso dei corsi professionali post diploma erogati dagli ITS.

Espansione dell’accesso alle informazioni

L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel lavoro facilita anche l’accesso alle informazioni, con conseguenze positive anche sulle capacità decisionali. Gli strumenti che sfruttano l’AI possono analizzare dati o situazioni dando delle risposte in grado di aiutare i vertici manageriali a prendere decisioni importanti. Il tutto in modo più informato e consapevole.

Intelligenza artificiale e lavoro: conviene?

Ora che si ha una panoramica più completa sui rischi e i vantaggi dell’uso dell’intelligenza artificiale nel lavoro viene naturale chiedersi: utilizzare queste tecnologie conviene? 

Se da un lato  l’IA offre nuove opportunità e stimola l’innovazione, dall’altro, impone delle sfide che non si possono ignorare. Molto probabilmente in futuro molto immediato bisognerà riuscire a trovare equilibrio tra i benefici da sfruttare e i rischi che nasconde. La preparazione e l’adattamento saranno perciò fondamentali per affrontare questa rivoluzione digitale in modo consapevole e preparato.