Riforma Valditara (o riforma Istituti Tecnici): ecco in cosa consiste

Sommario Riforma Valditara

La Riforma Valditara nasce da un disegno di legge presentato il 18 settembre 2023, cui è seguito l’avvio di un progetto nazionale di sperimentazione per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale (collegato al Decreto Ministeriale n. 240 del 7 dicembre 2023). 

Rinominata talvolta in modo non del tutto preciso come “Riforma degli Istituti Tecnici”, la Riforma Valditara è stata approvata in via definitiva a settembre 2024. Ma quali novità apporterà al sistema scolastico italiano? 

Questo articolo nasce proprio per dare una risposta chiara alla domanda, facendo un po’ un “riassunto” della Riforma Valditara con tutte i cambiamenti introdotti da adesso in poi nel contesto degli istituti tecnici. 

Riforma Valditara: cos’è e cosa prevede

La Riforma Valditara è una riforma che rivoluziona parte del sistema scolastico italiano, nello specifico la formazione presso gli Istituti Tecnici e gli ITS. Promossa dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, è stata creata al fine di avvicinare il mondo della scuola a quella che è la concreta domanda di professionisti da parte delle aziende.

Riforma Valditara cos’è e cosa prevede

I punti principali previsti nella riforma Valditara sono: 

  • L’istituzione del modello 4+2 per gli istituti tecnici e professionali
  • La creazione di campus tecnologici
  • Più alternanza scuola-lavoro

Per comprendere di cosa si tratta è necessario andare ad approfondire ognuno di questi punti singolarmente. Andiamo perciò a farlo subito nei prossimi paragrafi.

Il modello 4+2 per gli istituti tecnici e professionali

Il modello 4+2 per gli istituti tecnici e professionali

Il punto centrale della riforma Valditara è l’istituzione del modello 4+2, ossia l’introduzione della possibilità da parte degli studenti degli istituti tecnici di potersi iscrivere agli ITS Academy già dopo il termine del 4° anno di studi superiori

In pratica, così facendo, il percorso scolastico presso gli istituti tecnici si riduce da 5 a 4 anni, al termine dei quali si riceve comunque un diploma con valenza ufficiale. Questo diploma dà dunque la possibilità di accedere ai corsi professionali post diploma biennali offerti dagli ITS, accelerando così il percorso scolastico e favorendo l’inserimento nel mondo del lavoro.

Non a caso, la riforma Valditara è spesso definita riforma 4+2per via della riduzione degli anni di studio negli istituti tecnici e del rafforzamento dell’integrazione con gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS).

La creazione di campus tecnologici

La creazione di campus tecnologici

Altro punto centrale della riforma Valditara è l’istituzione di campus tecnologici, ossia di reti di contatto pensate per collegare l’offerta didattica degli istituti tecnici professionali e degli ITS con i centri di formazione professionali. In pratica, quindi, cosa significa? 

La creazione dei campus punta a realizzare poli formativi in cui, all’interno di un’unica struttura, convivono istituti tecnici e professionali, ITS e aziende di settore. Questo modello favorisce l’integrazione della didattica con laboratori e attrezzature tecnologiche avanzate, oltre a facilitare l’ingresso di professionisti del mondo del lavoro nel corpo docente.

Più alternanza scuola-lavoro

Più alternanza scuola lavoro

Con la riforma Valditara, il rafforzamento del legame tra scuola e mondo professionale passa anche attraverso l’alternanza scuola-lavoro, con un aumento delle ore dedicate ai tirocini in azienda. Questo permette agli studenti di acquisire un’esperienza pratica più solida e concreta.

Tutto questo dovrebbe inoltre essere svolto con un’ulteriore attenzione alla sicurezza, che prevederà quindi dei regolamenti più stretti, un sistema di tutoraggio rafforzato e criteri più severi nella manutenzione degli ambienti di lavoro. 

Altre novità introdotte dalla riforma Valditara

 

Oltre ai profondi cambiamenti introdotti con i percorsi 4+2, la creazione dei campus e il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, la riforma prevede anche una serie di novità “minori” degne di nota.

Altre novità introdotte dalla riforma Valditara

Le altre due novità introdotte dalla riforma Valditara sono: 

  • Il ripristino del voto in condotta, che al termine dell’anno scolastico può determinare la promozione all’anno successivo o l’ammissione all’esame di Stato. 
  • Il rafforzamento dello studio delle materie di base, con un maggior peso dato all’interno dei programmi all’italiano e alla matematica. 

Su questi ultimi due punti ci sono state diverse critiche, specialmente per ciò che riguarda la valutazione della condotta, che da alcuni viene ritenuto un criterio troppo rigido e severo. Ciò non toglie comunque il focus all’importanza data al legame tra scuola e lavoro, che rimane comunque il punto principale dell’intera riforma. 

Quali saranno le conseguenze per gli studenti?

La riforma Valditara avrà sicuramente una conseguenza importante per tutti gli studenti iscritti a istituti superiori. L’introduzione del sistema 4+2 permetterà di ridurre i tempi del percorso di studio con la conseguenza di potersi inserire prima nel mondo del lavoro, senza tuttavia dover rinunciare a una formazione specializzata.

Ciò implica però anche la necessità di anticipare le scelte sul proprio futuro, iniziando a definire prima l’ambito lavorativo di proprio interesse. Di conseguenza, la partecipazione a Open Day ed eventi di presentazione dei percorsi ITS assumerà un ruolo ancora più centrale.

Anche da parte dei docenti, di riflesso, ci saranno dei cambiamenti. I metodi di insegnamento dovranno sicuramente essere adattati con l’introduzione di più laboratori. Siamo però certi che tutto questo rappresenterà un vantaggio positivo, specialmente agli occhi di tutti quegli studenti che desiderano approfondire i lati più tecnici e pratici delle materie studiate.